Luigi Gastaldello inizia giovanissimo, a 14 anni, il lavoro di garzone di bottega.
Erano gli Anni '50 e la necessità di portare a casa qualche "soldino" per aiutare i genitori a sfamare
la prole convinse lui, primogenito, a "rimboccarsi subito le maniche".
A dire il vero, in quei tempi
di soldi non ne portava a casa nemmeno tanti, anzi, spesso il padre a fine mese doveva saldare
quello che Luigi, oggi meglio conosciuto come Gino, rompeva mentre andava a consegnare le spese a
domicilio con una bicicletta nera più grande di lui; un giorno gli cadevano le bottiglie del latte,
l'altro la pioggia inzuppava qualche pacchetto, le uova finivano regolarmente per terra...ma
l'apice fu raggiunto quando spostando da solo una damigiana di olio (ben 50 litri, quindi)
si sentì un brutto "crack" e mentre l'olio iniziava inesorabilmente ad innondare il negozio,
Gino incominciava a gridare "Sior paron, a damigiana gà un buso" (Signor padrone,
la damigiana ha un buco)!
Bè, il giorno dopo era ancora a fare il garzone, ma in un altro negozio...
Anno dopo anno, Gino si distinse per la grande voglia di imparare bene il lavoro, per la serietà e per l'onestà, tanto che i migliori negozianti della provincia se lo contendevano a suon di promesse di aumenti di stipendio. Dopo un periodo da direttore nel più prestigiosio negozio di Bassano del Grappa, Gino decide di fare il grande salto e di aprire un negozio tutto suo.
Era il mese di marzo dell'anno 1969 quando a Marostica
si aprirono per la prima volta le serrande della "Casa del Parmigiano".
Tante persone, del settore e non, sostenevano che non sarebbe andato lontano,
anche perché in quegli anni solo nel piccolissimo centro di Marostica,
all'interno della cinta muraria, c'erano oltre dieci negozi di alimentari.
Ma Gino aveva bene in testa un concetto che a quei tempi non era certo di moda: qualità, ricerca, specializzazione, rispetto per i clienti. Nel passare degli anni, ecco arrivare a Marostica formaggi sempre più "strani", salumi sceltissimi, vasetti da ogni parte del Mondo e poi, ancora, i primi tartufi bianchi d'Alba freschi e la prima baffa di salmone affumicato, appesa in solitudine quasi si trattasse di un trofeo da "guardare e non toccare".
Il sogno iniziale di Gino e della moglie Fernanda, anch'essa sempre presente in negozio, si concretizza, però, quando i due figli Erasmo e Corrado decidono di proseguire sulla "strada tracciata" e oggi, questa azienda familiare è diventata una realtà consolidata che ha saputo mantenere l'autenticità della tradizione e, al tempo stesso, allargare il proprio raggio d'azione conquistando i palati più esigenti non solo della provincia o della regione, ma addirittura anche quelli di altre nazioni.
Ogni prodotto proposto è il frutto di una severa selezione, di una grande passione, di una costante ricerca del meglio e anche di un know-how “vecchio” di oltre mezzo secolo. Ed è sicuramente curioso, per chi entra in negozio, trovare un mix di novità, di prodotti legati a differenti culture, di altri con una profonda tradizione..., ma ancor più affascinante è toccare con mano l’amore e il rispetto che ci piace riservare ad ogni articolo, Parmigiano Reggiano e Prosciutto Crudo in primis.
“...tagliare a "roccia" con il coltellino a mandorla il pregiato Parmigiano Reggiano Stravecchio Extra, “disossare” con devozione ogni Prosciutto Crudo Stagionato è compiere un gesto “rituale” con delicata armonia, è tramandare una tradizione autentica basata sull’esperienza reale e concreta, sull’affidamento, sulla memoria storica, olfattiva, visiva e gustativa e su tutto quello che ci mettiamo di nostro con grande amore e tanta, tanta passione. Questa è una piccola parte del nostro lavoro...”
Famiglia Gastaldello